Kita

Questa pioggia scrosciante mi riporta al giorno in cui ho sotterrato per sempre il mio Amore.

Kita è l’ultima traccia de La fabbrica delle nuvole, certamente il brano più triste e malinconico del disco. Il prologo di questo album è fatto di Nuvole colorate, immagini oniriche che fluttuano verso un orizzonte di luce; altre vibrazioni, invece, caratterizzano l’epilogo di questo racconto.

In Kita la malinconia si nasconde dietro un giorno gonfio di Nuvole grigie: la fine di una vita, la perdita di un’Amica, la metamorfosi di un amore terreno in uno inafferrabile e lontano.  Kita è il ricordo di un giorno di pioggia in cui tutto attorno a me pareva sbiadito.

Decisi di portarla in un luogo a noi caro, un posto incontaminato dove spesso andavamo a passeggiare. Quel giorno il cielo non smetteva di piovere e le sue gocce facevano ribollire la superficie del lago. Un odore di corteccia ed erba bagnata mi circondava ed io non facevo altro che alzare in aria una pesante zappa per poi schiantarla a terra, alzarla e schiantarla sopra un manto di muschio e aghi di pino. La lama di ferro mordeva la terra e i miei muscoli contratti si acciaiavano di dolore.  Su e giù, su e giù come se stessi infliggendomi una punizione, su e giù come se stessi zappando le mie viscere piene di terra e di foglie.  Avevo scavato un buco nero, un orribile buco nero per la mia migliore Amica.

Guardai quel fagotto di plastica trasparente ai miei piedi e intravidi lei, gli occhi chiusi e il petto immobile; con le ultime forze rimaste la trascinai dentro e la ricoprii di terra e di calde lacrime. 

Quando tornai a casa scrissi queste parole:

25 Febbraio 2009

Piove.

Dalle cortecce dei pini e dai tronchi di eucalipto scivolano gocce di pioggia cadute dal cielo. La terra, ricoperta di muschio e aghi di pino, inizia ad inzupparsi, mentre tutto intorno è un continuo ribollire e crepitare. L’acqua del cielo si tuffa sul lago, il vento strappa le foglie dai rami e le trascina tra i cespugli spinosi e le pietre dei muretti a secco. Qualche foglia vola in alto sopra le fronde della pineta per poi ridiscendere in picchiata fino a posarsi sulla superficie del lago.

Le nuvole grigie sfiorano i bianchi fiori dei mandorli sulle colline intorno a me, mentre una leggera nebbia sbiadisce i colori della campagna.

È come un sogno. Essere sotto la pineta in riva al lago, in piedi, con i vestiti bagnati e con una zappa in mano. Inizio a scavare un fosso tra un muro ed un pino, i muscoli tremano dal dolore, il viso è bagnato dalle lacrime che non smettono più di cadere ed il solo pensiero di lei che non c’è più mi fa quasi svenire. Seppellisco la mia migliore amica dandole il mio ultimo saluto.

Come nasce una canzone

Kita

Scivolano gocce di pioggia
Sulle cortecce di pino ed eucalipto
Cadono gocce di pioggia dal cielo
Sopra le pietre coperte di muschio
Inizia pian piano a inzupparsi la terra
Mentre tutto intorno è un continuo crepitare

L’acqua dal cielo si tuffa sul lago
Dal vento le foglie strappate dai rami            
Il solo pensiero di lei che non c’è più…

Nuvole grigie sfiorano i mandorli sulle colline
Mentre la nebbia sbiadisce i colori della campagna
Sogno di essere in piedi in riva al lago
I vestiti bagnati ed in mano una zappa pesante
Inizio a scavare una fossa vicino a un muro
I muscoli tesi che tremano dal dolore

Il mio viso bagnato da lacrime
Che non smettono più di cadere
ed il solo pensiero di lei che non c’è più…
Seppellisco un’amica vissuta al mio fianco
È morta una parte di me
Ricopro di terra una mia cara amica
Saluto per sempre un Amore